Il 27 Agosto 2020 il Governatore della FederalReserve Jerome Powell ha deciso di rimuovere il vincolo di politica monetaria del 2% di inflazione dando priorità all’occupazione ed alla crescita economica.
Powell non ha spiegato in dettaglio quali strumenti espansivi saranno impiegati ma ha chiaramente detto che nulla sarà più come prima. Crescerà l’inflazione ma cresceranno anche occupazione e salari, così come il PIL ed altre variabili reali. Si tratta a ben vedere di un esplicito sostegno al programma economico di Trump, cioè tassi reali negativi per stimolare gli investimenti e la domanda interna così da ridurre il disavanzo commerciale, una politica molto diversa rispetto al passato, quando gli USA puntavano su un dollaro accettato internazionalmente che consentisse di esportare deficit commerciali.
Le conseguenze di questa decisione sono rilevanti, a cominciare dal mercato del credito. Infatti, è ragionevole attendersi che chi presta denaro riceverà un rendimento inferiore al tasso di inflazione e questo eroderà il capitale a tutto vantaggio dei debitori, provocando un trasferimento di ricchezza dalle rendite finanziarie ai profitti industriali.
Le due principali asset class penalizzate da questa manovra sono quindi il denaro liquido e gli investimenti in obbligazioni, soprattutto governative. Su queste basi, il dollaro è destinato a proseguire lungo un trend di indebolimento verso l’Euro e le altre principali valute internazionali.
I comparti che invece ne risulteranno avvantaggiati sono anzitutto le materie prime ed i metalli preziosi, dato che il costo opportunità del detenere asset non-dividend paying sarà sostanzialmente nullo. Inoltre, dato che il premio per l’inflazione attesa sarà difficilmente inglobato nei tassi di mercato l’oro ed i metalli preziosi giocheranno un iimportante ruolo di riserva di valore.
Anche l’investimento azionario può trarre benefici dalla nuova politica monetaria della FED, ma con un’ottica differenziata a seconda del settore.
A prescindere da quella che sarà la reazione della BCE, un simile scenario influenzerà anche gli investitori europei, che saranno sempre di più posti di fronte alla scelta tra mercato azionario e commodities.
Centro studi Hetica Capital.