È il primo fondo al mondo che permette di investire in auto d’epoca. Una forma d’investimento originale, tutta dedicata a chi vuole avere un approccio diverso per far fruttare i propri risparmi.
A realizzare il Klassik Fund è il gruppo svizzero Hetica. Il prezzo di ciascuna vettura partirà da 30 mila euro e arriverà fino a 6 milioni. La selezione avverrà grazie anche a una rete di tecnici, costituiti in un comitato, che sono profondamente legati alla storia italiana delle auto. A comporlo, Cesare Florio, ex direttore sportivo della Ferrari e vincitore di 18 titoli mondiali con Lancia e Fiat, Mariella Mengozzi, la direttrice del museo dell’auto “Avvocato Giovanni Agnelli” di Torino, Cristina Lenoci, avvocato amministrativista già vicepresidente del Comitato esecutivo del Salone della Giustizia e Giuliano Bensi, presidente del Camet di Firenze (il Club auto moto d’epoca toscano) e presidente della Commissione club dell’Asi-Torino (Automotoclub storico italiano).
Il fondo è stato sviluppato proprio durante la pandemia Covid-19 ma a breve sarà possibile acquistare i certificati che sono stati quotati alla Borsa di Francoforte e che avranno un valore nominale di 10 mila euro. Oltre a quest’opportunità, il Fondo si può sottoscrivere anche in tre classi:
Secondo Carlo Calarco, presidente di Hetica Capital, l’obiettivo è arrivare a una raccolta di 200 milioni di euro.
Le auto che compongono le riserve del fondo sono conservate a Lugano, in una struttura hi-tech che le permette di mantenere in piena sicurezza ed efficienza. La regola su cui si basa il fondo è di venderle al momento giusto, anche grazie alle aste internazionali con le quali potranno dimostrare tutto il loro valore.
Ma non c’è solo questo: il fondo punta anche a far partecipare le auto storiche a eventi educativi e concorsi, in modo tale da valorizzarle, farne crescere la loro quotazione sul mercato e rilanciare quella che è una vera e propria cultura dell’automobile.
“Le nostre auto sono opere d’arte in movimento – spiega a Money.it il promotore dell’iniziativa, Carlo Calarco, con una lunga esperienza di consulente finanziario in Italia – Secondo il nostro centro studi il mondo delle auto d’epoca, solo in Italia, conta su un mercato di 2,3 miliardi di euro l’anno, per concorsi, manutenzioni, scambi, pezzi di ricambio, raduni”.
Il fondo è autorizzato in Lussemburgo e collocabile in Europa, Svizzera, Regno Unito, Canada e Stati Uniti d’America. “È il primo fondo del genere al mondo, non ce ne sono altri, se non quelle collezioni personali di persone che le custodiscono privatamente e di cui ne sono gelosissimi”, aggiunge.
L’investimento nel settore dell’auto ha prodotto, negli ultimi cinque anni, una crescita “costante del 16% all’anno, con punte del 33% per modelli particolarmente rari e ricercati”, continua Calarco.
Per la selezione delle auto, il Fondo fa riferimento principale alla definizione di veicolo storico della Fiva, la Fédération Internationale des Véhicules Anciens (la Federazione internazionale dei veicoli d’epoca) secondo la quale un’auto viene definita d’epoca quando ha almeno 30 anni e viene conservata e mantenuta in uno stato “storicamente corretto”, non usato come mezzo di trasporto quotidiano e che, di conseguenza, entra a far parte del patrimonio tecnico e culturale.
Ad oggi in Italia ci sono, secondo la certificazione Asi/Fiva, 375.000 auto storiche. Le nazioni più interessate a questo mondo (fatto di ricercatori e collezionisti) sono il Regno Unito, il Belgio, l’Olanda, la Francia, la Germania, gli Usa e il Giappone.
Secondo l’indice Knight Frank Luxury Investment l’industria automobilistica da collezione, negli ultimi 10 anni, ha avuto un aumento del valore del 189%.
In sostanza, si tratta di un mercato tutto da conoscere, esplorare e sul quale è possibile pianificare un percorso di investimento.
Articolo scritto da Money.it.
Autore: Giampiero Valenza