Negli ultimi giorni in USA sono riemersi numerosi focolai di Covid19, con epicentro in Florida. Dichiarazioni della Casa Bianca hanno chiarito che verrà seguita una strategia di convivenza con il virus, senza prospettare quindi lo spettro di un nuovo lock-down (che invece sembra essere la scelta preferita per alcuni Paesi europei tra i quali in primis l’Italia).
Alcuni influenti asset managers americani, intervistati negli ultimi due giorni dalla CNBC, Reuters e Bloomberg hanno detto di ritenere che le scelte di allocazione di portafoglio torneranno con elevata probabilità ad essere simili a quelle del mese di Marzo-Aprile 2020, e quindi saranno basate su una marcata diversificazione settoriale.
In questo scenario, alcuni degli intervistati hanno criticato la scelta della FED di ricorrere massicciamente a nuovi quantitative easing, ritenendo questa una politica di “liquefaction of the economy” che è pericolosa nel medio termine e di poco aiuto nel breve, dato che l’effetto più importante è la discesa dei tassi e la deviazione dei flussi verso le commodities, l’oro in primis. Difatti, sull’onda di questi annunci, nella giornata di Venerdi 26/6, il rendimento del bond decennale USA è sceso percentualmente del 5,6% e l’oro ha guadagnato lo 0,8%, uno dei pochissimi rialzi in una seduta di borsa tutta in rosso.
È probabile quindi che nelle prossime settimane gli indici borsistici estenderanno la fase di crescita, ma in base a marcate sperequazioni settoriali, così come dovremmo assistere un ulteriore indebolimento del dollaro vs Euro ed il persistere di quotazioni sostenute delle commodities, con oro ed argento in prima fila.
Centro Studi – Hetica Capital